Laboratorio etilometri,
verifiche e limiti vigenti
I testi contenuti in questa sezione hanno uno scopo educativo. Sono affrontati i concetti base dell’alcolismo ed esaminate le conseguenze che esso può comportare nell’individuo. Una buona preparazione può aiutare giovani e meno giovani a non diventare vittime della dipendenza da sostanza alcoliche.
Il diffuso aumento del consumo dell’alcol esaminato sotto l’aspetto medico per le conseguenze nocive sulla salute, ha dato impulso anche a studi collaterali per verificarne i risultati quando le conseguenze investono la collettività.
La difficoltà a distinguere l’uso dall’abuso, l’abitudine dalla dipendenza induce a distinguere più semplicemente i bevitori in “non alcolisti” e “alcolisti”.
Ai primi apparterebbero
anche quei soggetti che pur eccedendo talora nel bere riescono ad evitare la dipendenza mentre il termine di alcolista sarebbe riservato a quei soggetti nei quali l’abuso dell’alcol ha indotto una dipendenza e un deterioramento somatico
e psichico con evidente danno dei rapporti interpersonali, dell’efficienza economica e sociale. È la manifestazione di una personalità disordinata e di un meccanismo difettoso di adattamento all’ambiente. L’individuo
è emotivamente disturbato e disadattato prima ancora di iniziare a bere. Egli usa l’alcol come appoggio e come via di fuga ed è inutile privarlo di questo appoggio senza prima aver eliminato il concomitante disturbo emotivo.
Se ciò non verrà fatto, l’alcolista può tendere a rifugiarsi in altre forme di dipendenza come la droga.
Il binomio “dipendenza-deterioramento” accosta l’alcolismo cronico alle tossicomanie e al
pari di esse lo fa considerare una vera e propria malattia, da prevenire e curare e non un vizio da stigmatizzare o un comportamento su cui sorvolare.
L’accostamento dell’alcol agli stupefacenti in particolare all’oppio
e ai barbiturici è tutt’altro che ingiustificato perché l’alcol è dotato di un’azione deprimente delle funzioni psichiche e nell’alcolista la brusca interruzione della sua assunzione ingenera uno stato
di sofferenza (sindrome di astinenza).
L’alcol raggiunge il sangue circolatorio attraverso la mucosa della bocca dello stomaco (circa 20%) e dell’intestino (80% fra intestino tenue e colon); l’alcol passa direttamente dallo stomaco all’intestino quando si apre la
valvola dello stomaco (valvola pilorica): In soggetti sofferenti di ulcera il processo di assimilazione è ancora più rapido. L’alcol, in soluzione forte, fa ritardare l’apertura di questa valvola e ciò spiega il
fatto che una persona pur bevendo due o tre bicchieri di liquore a stomaco vuoto dimostra, per un tempo abbastanza lungo, un tasso alcolico basso. L’alcol arrivato nell’intestino tenue (duodeno) viene assorbito rapidamente dal sistema
sanguigno in quanto non ha bisogno di essere digerito mediante enzimi per ridurre le molecole e renderle solubili e passare attraverso le pareti intestinali.
Fluendo dal duodeno il sangue passa attraverso il fegato, dove una piccola quantità di alcol viene, ad un ritmo regolare, continuamente prelevata e poi trasformata chimicamente per essere eliminata. Mentre l’alcol viene assorbito
dal duodeno, il tasso alcolico cresce più rapidamente rispetto alla velocità di metabolizzazione da parte del fegato. Se la bevanda alcolica è ingerita a stomaco vuoto l’assimilazione dell’alcol è senza ostacoli
e può concludersi entro 30 minuti dall’ultima assunzione mentre se lo stomaco è relativamente pieno di cibo, in particolare di sostanze grasse, impedisce l’assorbimento dell’alcol e l’assimilazione nel sangue
rallentata e può richiedere anche più di 90 minuti.
L’alcol assorbito viene distribuito dal sangue a tutti quei tessuti che contengono acqua con la quale si miscela uniformemente; maggiore è la quantità di
acqua contenuta, inferiore risulterà la concentrazione finale di alcol. Nel corpo di un soggetto grasso vi è meno acqua che in quello di un soggetto muscoloso dello stesso peso. Poiché l’alcol è meno solubile nel
grasso che nell’acqua, la sua concentrazione raggiungerà un livello più altro nel sangue della persona grassa che in quello di una persona muscolosa che ha ingerito la stessa quantità di alcol.
I problemi sociali derivanti dall'alcolismo possono includere la perdita del lavoro, problemi finanziari, condanne per reati come la guida in stato di ubriachezza o problemi di ordine pubblico, perdita dell'alloggio e perdita di rispetto da parte
di chi vede il problema come un vizio facilmente evitabile. Studi approfonditi, dimostrano che l'alcolismo interessa non soltanto gli alcolisti ma anche e profondamente i membri delle loro famiglie. I loro bambini possono essere influenzati anche
da grandi, generando quella che comunemente viene definita la sindrome dei figli adulti degli alcolisti, e anche prima della nascita, generando la cosiddetta sindrome fetale da alcol nei bimbi nati da madri alcoliste.
Molti sono erroneamente
convinti che quando la persona ha rinunciato a bere, il problema sia pressoché risolto. Tuttavia la gran parte di persone che ha smesso di bere continua a definire sé stesso "alcolista" o "alcolista in trattamento".
L’alcol agisce come sedativo per il sistema nervoso centrale.
Ciò significa che esso rallenta le funzioni dei centri principali del cervello con la sintomatologia dell’intossicazione da alcol; influenza inoltre la temperatura
corporea, l’equilibrio idrico, il livello di zuccheri nel sangue e la quantità di saliva e di enzimi nel sistema digestivo.
Agisce come inibitore della capacità di autocritica, con il risultato che il guidatore che ha
bevuto crede ingenuamente di poter essere in grado di guidare meglio e con maggior sicurezza di quanto non sia in realtà. Questi sintomi comprendono, fra l’altro, perdita di equilibrio, scarsa coordinazione nello sguardo e degli arti,
visione a tunnel e incapacità di valutare velocità e distanza.
La comune ed errata credenza che l’alcol sia uno stimolante deriva dall’apparenza e dal modo di comportarsi delle persone sotto il suo effetto. Tale
comportamento è dovuto alla depressione o alla rimozione della timidezza o di quelle limitazioni imposte all’individuo sobrio dalla società o dall’ambiente che lo circonda.
Concentrazione di alcol nel sangue (g/L) | Sensazioni più frequenti (*) | Effetti progressivi e abilità compromesse (*) |
---|---|---|
0 | Nessuna | Nessuna |
0,1-0,2 | Iniziale sensazione di ebbrezza Iniziale riduzione delle inibizioni e del controllo |
Affievolimento della vigilanza, attenzione e controllo Iniziale riduzione del coordinamento motorio Iniziale riduzione della visione laterale Nausea |
0,3-0,4 | Sensazione di ebbrezza Riduzione delle inibizioni, del controllo e della percezione del rischio |
Riduzione delle capacità di vigilanza, attenzione e controllo Riduzione del coordinamento motorio e dei riflessi Riduzione della visione laterale Vomito |
0,5-0,8 | Cambiamenti dell’umore Nausea Sonnolenza Stato di eccitazione emotiva |
Riduzione della capacità di giudizio Riduzione della capacità di individuare oggetti in movimento e della visione laterale Riflessi alterati Alterazione delle capacità di reazione agli stimoli sonori e luminosi Vomito |
0,9-1,5 | Alterazione dell’umore Rabbia Tristezza Confusione mentale, disorientamento |
Compromissione della capacità di giudizio e di autocontrollo Comportamenti socialmente inadeguati Linguaggio mal articolato Alterazione dell’equilibrio Compromissione della visione, della percezione di forme, colori, dimensioni Vomito |
1,6-3,0 | Stordimento Aggressività Stato depressivo Apatia Letargia |
Compromissione grave dello stato psicofisico Comportamenti aggressivi e violenti Difficoltà marcata a stare in piedi o camminare Stato di inerzia generale Ipotermia Vomito |
3,1- 4,0 | Stato di incoscienza | Allucinazioni Cessazione dei riflessi Incontinenza Vomito Coma con possibilità di morte per soffocamento da vomito |
Oltre 4 | Difficoltà di respiro, sensazione di soffocamento Sensazione di morire |
Battito cardiaco rallentato Fame d’aria Coma Morte per arresto respiratorio |
(*) A parità di quantità di alcol assunto, sensazioni ed effetti sono estremamente variabili da soggetto a soggetto, con possibilità di manifestazioni anche opposte tra di loro; in tabella sono riportati sensazioni ed effetti più frequentemente rilevati.
Di seguito si riportano le caratteristiche degli alcol che si possono trovare nell’organismo.
Togliendo ad un idrocarburo uno o più atomi di idrogeno si ha un radicale alcolico. Sostituendo in questo l’atomo o gli atomi di
idrogeno con altrettanti ossidrili si ha alcol.
CH4 (Metano) | CH3 – OH Metanolo o alcol metilico |
C2H6 (Etano) | CH3 – CH2 – OH Etanolo o alcol etilico |
C3H8 (Propano) | CH3 – CHOH – CH3 Alcol isopropilico |
È miscelabile con H2O in tutte le proporzioni con riscaldamento e contrazione del volume (52 volumi di alcol e 48 volumi di H2O danno 96,3 volumi di miscela). È detto spirito di vino si ottiene normalmente in processi di fermentazione alcolica di soluzioni zuccherine come barbabietole, canna da zucchero, frutta dolce, oppure patate e cereali, legno ecc. Può essere ottenuto anche per via sintetica; nella CEE più del 60% è così ottenuto ed è utilizzato nell’industria chimica.
La composizione in alcol di un vino da pasto è la seguente
Acqua | 850 – 940 g/L |
Alcol Etilico | 79 – 95 g/L |
Alcol metilico | 0,05 – 0,20 g/L |
Altri Alcol | 0,15 – 0,20 g/L |
Acidi tot. Ecc | 6 – 8 g/L |
Si può ottenere anche per sintesi del CO e H2 in presenza di ossido di zinco come catalizzatore ad alta temperatura e pressione.
Gli strumenti di misura da impiegare dai competenti Servizi di Polizia, denominati etilometri, dovranno corrispondere alle caratteristiche indicate nell’allegato tecnico al decreto interministeriale ed essere omologati a seguito di verifiche e prove del Centro Superiore Ricerche e Prove Autoveicoli del Ministero dei Trasporti. Lo strumento analizza l’aria alveolare espirata ne misura la concentrazione di alcol in mg/L di aria ed espone il valore del tasso alcolemico espresso in g/L di sangue.
Le tecniche di base per il rilevamento e la misura quantitativa dell’alcol possono essere diverse; elettrochimiche, ad elettroconduttori, oppure colorimetriche, ad assorbimento all’infrarosso.
Un etilometro che utilizza una cella
elettrochimica è costituito da due elettrodi di platino che rilevano e quantificano la concentrazione di vapori di alcol nell’aria.
Quando i vapori vengono a contatto con la cella elettrochimica, viene generata una piccola differenza
di potenziale proporzionale alla concentrazione di alcol presente nel campione. Questa corrente viene elaborata tramite un circuito di amplificazione e quindi visualizzato in un pannello digitale.
La misura della quantità di alcol
attraverso dispositivi a semiconduttori avviene attraverso una proporzionale variazione della resistenza elettrica conseguente all’assorbimento di alcol da parte di una superficie sensibile.
Il metodo di analisi chimica attraverso la
valutazione del colore è chiamato colorimetrico. Nel caso specifico l’automobilista deve insufflare aria, fino al raggiungimento di un volume prestabilito (valutato con un palloncino) attraverso una fialetta di vetro contenente un reattivo
chimico (bicromato di potassio e acido solforico) che è sensibile all’alcol. Se l’aria espirata contiene alcol, il colore del reagente “vira” dal giallo al verde e la concentrazione è determinata osservando
se tale cambiamento si estende o meno oltre un segno di riferimento posto sulla fialetta. Nei paesi dove da tempo è stata fissata la quantità massima tollerata di alcol nel sangue, si tende ad abbandonare il “palloncino”,
in grado di fornire una misura solo approssimativa.
Gli strumenti che utilizzano il principio della fotometria di assorbimento di una radiazione nell’infrarosso sono considerati allo stato dell’arte i più idonei degli analizzatori
di alcol, soprattutto per la selettività con le sostanze che potrebbero interferire.
Un analizzatore a raggi infrarossi è costituito essenzialmente da un emettitore di raggi infrarossi che attraversano una camera di analisi
riscaldata, di forma generalmente ma non necessariamente cilindrica per giungere ad un trasduttore o rivelatore fotoelettrico posto all’altra estremità.
Gli etilometri controllano la continuità dell’espirazione ed ogni variazione della portata d’aria, un dispositivo acustico o visivo ne segnale la variazione e se ad esempio il volume d’aria è insufficiente lo strumento
indica messaggi di servizio al fine di ripetere il test.
I mezzi di regolazione dello strumento non sono accessibili all’operatore. Lo strumento viene periodicamente verificato in sede al Centro Prove che ne garantisce il funzionamento
e l’affidabilità. Non a caso in sede all’omologazione, gli etilometri sono sottoposti ad una serie di verifiche che riguardano la deriva, l’isteresi o l’effetto memoria, e l’influenza di perturbazioni esterne
come le vibrazioni, i campi elettro-magnetici e magnetici, gli urti, la temperatura, l’umidità oltre a perturbazioni sulla rete di alimentazione a 220 VA o 12,5 VC ecc. Tali verifiche ne fanno uno strumento di sicuro affidamento nel
tempo.